inchiostro tra le dita, tra i pensieri

Manca oramai poco al mio rientro dietro ai banchi.

Nonostante la mia età adulta ho deciso di affrontare il percorso didattico che ho sempre desiderato ma che l'atteggiamento "ma noo, ma daiii, oramai è tardi!" frenava.

Quando sei bimbo e ti piace disegnare, la carezza di tua madre, quella carezza unito allo sguardo, quello sguardo, insinuano nella mente l'idea che quello che stai facendo potrà essere solo un semplice, gradevole, per quando coinvolgente, passatempo.

Poi arriva il giorno in cui ti rendi conto che morirai, che la vita è breve, che oramai non sarai in grado di inventare la soluzione di tutti i mali... e che il tuo QI non può neanche pensare di mandare un tweet al QI di Einstein, e allora con lo sguardo innocente di Forrest, in serenità, riprendi il controllo totale sulla tua vita!

Farà male a qualcuno? Solo a chi servi, per il resto chi ti vuol veramente bene ti guarderà pensando che un giorno metterai la testa apposto e ti lascerà fare.

Tranne tua madre a cui inizia a bruciare la mano pentendosi di quella carezza, di quello sguardo... forse una clava sarebbe stata più d'effetto.


Quindi visto che il primo ottobre, il mio primo giorno di scuola, si avvicina, ho deciso di rimettermi in esercizio.

Reference:
avevo bisogno di uno spunto, di qualcosa che mi facesse vivere con soddisfazione il mio cinismo, e grazie alla montagna di foto di voi al mare (ahhaha montagna - mare, ok) avevo il contesto; in questi giorni ho deciso di dedicare un paio d'ore alla pulizia dell'archivio fotografico e ho rintracciato degli scatti che feci qualche anno fa: umani in costume, che osservavano la Madonna che si dirigeva verso il mare.


Poetico, umano, italiano.

Un muro di persone, seminude, devote e curiose. Più curiose che devote. Persone belle.

Quindi avendo il contesto dovevo solo scegliere chi... e la scelta è caduta sulla foto di una coppia su un pedalò. Sono sereni, in uno stato in cui sembra che il tempo si sia fermato, un istante per sempre, in mezzo al mare.



Poi la seconda scelta da prendere è stata quella della tecnica... e ho scelto l'inchiostrazione perché mi piace l'idea che un solo, banale, stupido errore mi obblighi a rifare tutto.

Brividi!
Mentre mi prendevo cura del mio tempo in questo modo mi sono passate davanti agli occhi le immagini pubblicate dal independent è il mio stato d'animo si è tinto di nero.

Il cervello è una macchina strana e la sensibilità è una sua compagna che spesso lo turba. Se a loro unisci anche il cinismo...

Volevo tracciare inchiostrando umani al mare ma poi non ho potuto ignorare che valore abbia il mare in questo periodo.

Mentre inchiostravo si è fatta chiara la fine che doveva fare questo istante...


Nasce così questa illustrazione, questa finta maglietta, tutta questa finzione che mi serve.



Mi serve a sfogare la malinconia... beati voi che avete giudizi e soluzioni.

Io ho solo dell'inchiostro tra le dita.

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